menomasia non è solo una rubrica musicale, ma è un racconto estemporaneo di ciò che la musica e l’arte trasmettono e di come senza di esse questo mondo non sarebbe così pieno di vita. Buona lettura!
Christian “DeLord” Carlino
Recensione concerto Dardust a Bologna
In un panorama dominato dalla continua sensazione di decadenza o mediocrità come possiamo provare a distaccarci?
Durante lo scorso anno ho frequentato diversi seminari sulla crescita personale ed ho iniziato ad applicare la mia visione del mondo. (se ti stai chiedendo cosa di cosa parlo, clicca qui)
Lo scorso weekend sono stato al concerto di Dardust. Finalmente, mi viene da dire. Ho scoperto questo progetto nel 2015 con l’uscita del primo singolo “Sunset on M.” mentre mi trovavo a Torino; in quel periodo stavo lavorando ad una collaborazione per un progetto ma questa è un’altra storia…
S.A.D. STORM AND DRUGS è il titolo di questo ultimo capitolo della trilogia di Dardust che sono venuto a godermi live.
Dardust si è ispirato, per la scelta del titolo, al termine “Sturm und Drang”, la corrente tedesca di fine Settecento che vedeva come protagonisti alcuni scrittori e pittori come Goethe e Caspar Friedrich.
“Concetto base della corrente Sturm und Drang era il Sublime che è un duplice sentimento, ossia la paura di fronte a scenari spesso spaventosi e l’estasi davanti agli stessi scenari” racconta Dardust “Questo concetto è rappresentato perfettamente nelle immagini del pittore David Caspar Friedrich caratterizzate da figure ritratte di spalle, che si chiamano ruckenfigur, di fronte a scenari spesso tempestosi e spaventosi. Nel 2018 mi sono sentito come in un quadro di Friedrich. Quando non puoi cambiare una situazione, l’unica cosa che puoi fare è cambiare te stesso, e io ho scelto di rifugiarmi nell’estasi creativa, scappando e rifugiandomi a Edimburgo, dove ho scritto Sublime e tutto l’album”.
Il senso del “Sublime”, ossia paura ed estasi, è inoltre associabile ad uno dei concetti chiave della “Chemical Generation” degli anni ’90, quando Irvine Welsh – con “Trainspotting”- ne scrisse il suo manifesto. Per questo la scelta di scriverlo tra Londra ed Edimburgo, proprio dove “Trainspotting” era ambientato.
Benvenuti nella dardust experience, si perchè di questo si tratta. Uno spettacolo diviso in due atti: nel primo, molto introspettivo, si viene trasportati in un mondo musicale dove l’ascolto, le emozioni ed il cuore sono al centro, fino a raggiungere l’apice interrotto dal cambio di sonorità che viene segnalato in modo geniale tramite l’arrivo di una tempesta. Una tempesta che ha anticipato una seconda parte dello spettacolo dove un utilizzo dell’elettronica in modo sublime ha accompagnato il pubblico all’interno di sonorità fini e ricercate, una celebrazione all’ascolto della buona musica.
Ed è proprio sull’ascolto che ho voluto concentrarmi; quando sei un musicista non è mai semplice godersi un concerto. Passi il tempo ad ascoltare quali suoni stanno per arrivarti, da dove arrivano ed in che modo sono stati genialmente prodotti. Ho scelto per questo concerto di immergermi nelle sonorità e portarmi a casa alcune clip dei momenti che mi hanno colpito di più.
Perchè ti dico questo? Partiamo dallo spettacolo.
Dietro alla dardust experience si nota un enorme cura dei dettagli ed una ricerca culturale che sentivo mi mancava nel panorama musicale italiano. Dardust è il primo pianista che ha saputo fondere il suono del pianoforte ad un’elettronica molto fine e ricercata; fino ad ora questo lo avevo trovato solamente in altri pianisti quali Olafur Arnalds, Nils Frahm e similari ma non ancora in un progetto italiano che ha un sapore internazionale non da poco.
Se c’è una certezza che mi porto a casa da questo concerto è che quando fai buona musica le persone sono molto più inclini ad ascoltarti ma anche che quando nella tua visione del mondo esiste la buona musica, sarà lei a venire a cercarti.
Buona musica e buon ascolto.
Ho sempre sognato di poter scrivere liberamente di musica. L’articolo che hai appena letto rientra nel mio progetto che ho chiamato menomasia (unione delle parole meno male così sia); menomasia non è solo una rubrica musicale, ma è un racconto estemporaneo di ciò che la musica e l’arte trasmettono e di come senza di esse questo mondo non sarebbe così pieno di vita.
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