“I forgot my phone” directed by Miles Crawford
#Digressioni notturne.
Come lo smartphone sta modificando la società.
E’ sabato sera. Di norma anni fa a quest’ora mi trovavo molto probabilmente in qualche discoteca del bolognese a riempirmi di cocktail e devastarmi di musica elettronica. Ultimamente succede sempre meno, sarà legato al fatto che sto invecchiando? Sarà legato al fatto che mi sto allontanando sempre più dai beni materiali? Non saprei quale possa essere la risposta più plausibile. So che sto bene. Non importa se è sabato sera e sono qui a scrivere. Amo scrivere.
Sono successe molte cose in quest’estate 2013, sto cambiando. Sto modificando la visione della vita che ho avuto fino ad ora e la mia parte spirituale ringrazia. Non mi sentivo così vivo da anni. A chi devo questo entusiasmo? Alla mia passione per l’arte che mi tiene vivo e non mi fa spegnere mai il cervello e la creatività. Sono sempre stato una persona curiosa e vogliosa di esplorare il mondo. Tutto questo ha contribuito, credo, ad evitare di diventare quello che molti miei coetanei di oggi sono: degli zombie digitali.
Gli ultimi dieci anni hanno subìto un balzo in avanti di almeno 50 in ambito tecnologico, ed i risultati iniziano a vedersi. Ed io sono sempre stato appassionato di tecnologia, senza la quale non potrei portare avanti la mia azienda creativa. Ma sento intorno a me un’esagerazione, una rincorsa, un flusso ininterrotto di informazioni e di apparenza che ha distrutto ogni tipo di relazione all’interno della struttura sociale dell’uomo (Ne parlavo già anni fa in alcune mie poesie).
Quando ero piccolo uscivo, avvertivo mia mamma e rientravo all’orario prestabilito. Prendevo la mia bicicletta nuova fiammante, raccoglievo gli amici ed ogni giorno ci inventavamo qualcosa di nuovo dal nulla per passare le nostre giornate: eravamo amici. Oggi per molti di noi esiste un nuovo migliore amico: lo smartphone. Mi fermo un attimo, potrei sembrare un vecchio sotto un certo punto di vista che nega l’evoluzione tecnologica. Non la nego affatto, anzi, la supporto. Non sopporto però il dilagare dell’ignoranza che si sta sviluppando di pari passo intorno a me.
Ecco una scena tipica:
Immagino di non essere l’unico ad essere capitato in questa situazione. Mi capita spesso. Mi guardo intorno e vedo persone che non si parlano. Fissano lo schermo del loro smartphone e lasciano lentamente trascorrere il tempo inermi. E così succede che mi è capitato un giorno di fare alcune domande sulla musica ad alcuni ragazzi di 13 anni; chiedevo loro quante canzoni avessero a disposizione all’interno del loro smartphone: tutti mi risposero “migliaia”, “ho la discografia completa di xxx” e così via. Ma nessuno di loro si era mai fermato ad ascoltare sul serio quella musica, criticandola, discutendone con gli amici, analizzandola e condividendola. Un pò come facevo io e la mia generazione tanti anni fa. Sto forse degenerando? Non saprei. Non so che senso dare a questo post notturno. Voi quale gli dareste? Come la vedete la situazione? Qual è il vostro rapporto con lo smartphone?
C’è una certezza in me. Supporterò la tecnologia, adattandola però ai miei bisogni. Ecco, forse è questo uno dei punti cruciali. Lo smartphone sta radicalmente modificando la nostra struttura sociale perchè noi (come società), facciamo in modo che esso modifichi le nostre abitudini, le nostre relazioni sociali, ci faccia mettere al primo posto l’apparenza, il materialismo ed il consumismo sfrenato, tralasciando i suoi pregi migliori.Sarò un utopista, ma vedo una rivoluzione. Un nuovo rinascimento in cui le arti faranno di nuovo parte essenziale e fondamentale delle nostre vite supportate dalla migliore tecnologia conformata ai nostri bisogni, nel quale finalmente non saremo solamente consumatori passivi ed ossessivi.
Ora stacco. Ho un appuntamento importante con il mio prossimo insegnante di canto del futuro. Lui di certo non aveva bisogno dello Smartphone, gli bastava la sua voce piena di emozioni e di una grande comunicazione sociale.
Notte.