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TEDxReggioEmilia | Humanity beyond Humanity

riflessioni e spunti per un futuro consapevole

Tedx Reggio Emilia, Humanity beyond Humanity. In che futuro vivremo? Sarà un futuro consapevole oppure lo subiremo?

Questo è il primo Tedx a cui riesco a partecipare. Solitamente ho sempre seguito i vari speech tramite il canale YouTube di Ted. Percepisco nell’aria tanta curiosità, voglia di confronto e arricchimento. Un perfetto equilibrio, in totale contrapposizione con tutto quello che viene mostrato dal mondo esterno.

Penso che ci sia un sottobosco di movimenti, differenti punti di vista, che stiano poco alla volta costruendo un futuro differente. Un futuro dove si possa discutere liberamente di cultura, scienzia e tecnologia, ma anche un futuro dove il termine collaborazione possa ricoprire un ruolo fondamentale per gettare le basi di una società dove le parole meritocrazia, rispetto ed etica non siano più sconosciute.

Tra gli ospiti che sono curioso di ascoltare c’è Sara Melotti, fotografa che ho conosciuto grazie al progetto “Questo for beauty” ed al suo canale Instagram e la Dottoressa Erica Poli che ho avuto modo di conoscere grazie ai miei studi di Theta Healing.
Vedo nell’angolo destro del palco un robot spento che ho già conosciuto in altre occasioni, di solito lo chiamano pepper 😉

In questa mezz’ora che attende l’inizio dell’evento succede una cosa molto buffa. Sono seduto nella zona riservata alla stampa e tutte le persone che stanno cercando un posto per sedersi, passando qui davanti a me, dicono tutte in sequenza la stessa cosa: press, press, press è tutto riservato a press!! (non è vero, sono solo arrivati tardi)

Tedx Reggio Emilia, recensione e riflessionia a cura di Christian Carlino DeLord
Foto a cura di Irene Ferri

Le luci si abbassano, le voci si assottigliano, l’evento sta per iniziare e si apre con il Flashmob del TedxRiodelaPlata dove persone apparentemente comuni, cantano e inscenano La Traviata di Giuseppe Verdi in un centro commerciale. Conoscevo già questo flashmob, ma devo dire che ogni volta rimango ancora stupito dalla bellezza che riesce ad esprimere; ogni tanto mi chiedo se anche in Italia potrebbe funzionare con tutto il patrimonio culturale a cui possiamo attingere…

Ma veniamo a noi, si inizia.

Il primo speech di oggi è di Sara Melotti che affronta il tema dell’identità digitale forzata e costruita secondo canoni che non rispecchiano più la realtà ma, sono sempre più costruiti con il solo scopo di alimentare questa società dell’apparenza dove siamo immersi ogni giorno. Il risultato di tutto questo? Stiamo contribuendo a costruire una società sbagliata dove viene insegnato ai giovanissimi che non esiste meritocrazia e non esistono errori o sofferenza, stiamo consegnando in mano alle nuove generazioni un mondo dove sbagliare non è ammesso ed è segno di debolezza. Esistono le eccezioni è vero, tanti esempi positivi ma, siamo sicuri che sarà abbastanza?

Successivamente ho fatto alcune domande a Sara Melotti, ascolta l’intervista per approfondire queste tematiche:

Tedx Reggio Emilia, recensione e riflessionia a cura di Christian Carlino DeLord
Foto a cura di Irene Ferri

Il Tedx di Reggio Emilia ha identificato alcune tematiche che fanno da filo conduttore a tutto l’evento: uomo e tecnologia, social media, Intelligenza Artificiale, Big Data, Robot. Ogni tema si può collegare facilmente e la cosa non mi stupisce visto il mondo cosí fluido in cui ci troviamo immersi a vivere ogni giorno.

Dalle relazioni umane alla relazione con la tecnologica.
Dalle competenze emotive umane alle competenze emotive digitali, fino ad arrivare a considerare la tecnica capace di modificare addirittura il nostro DNA.

L’uomo che fino a oggi si è adattato ed evoluto conquistando un ruolo privilegiato sul pianeta Terra, creando società complesse, cultura, arte e conoscenza attraverso l’uso di tecnologie sempre più avanzate ora si trova ad affrontare situazioni in cui deve affidarsi a ciò che forse tanto umano non appare.
Qui si incontrano essere umano, intelligenza artificiale, medicina, genetica e ricerca.

Siamo diventati esseri umani data-objects, siamo noi stessi che facciamo parte del business digitale e lo nutriamo in tempo reale. Sono queste le parole che più mi hanno colpito dello speech di Diego Ingrassia, che ci ha illustrato alcuni dati e numeri su come il nostro rapporto con la tecnologia si sia evoluto ad un livello talmente alto che, poco alla volta, siamo diventati noi stessi parte fondamentale dei miliardi di dati che vengono generati.

A questo punto mi chiedo:

Diverremo noi stessi un nodo di internet in futuro?
Saremo dei micro-punti costantemente connessi a questo cloud? – social network utili

Arrivati a questo punto il parallelismo con la serie televisiva di Netflix “Blackmirror” è d’obbligo. Esiste un progetto su cui alcuni paesi nel mondo stanno già lavorando: trasferire la coscienza online, vi ricorda qualcosa? Sembra fantascienza ma, a quanto pare, alcuni stanno realizzando questo progetto. Per approfondire progetto2045.

Sono molto in disaccordo con quest’ultimo spunto che ci arriva durante questo speech. Siamo proprio sicuri che affidare la nostra coscienza ad altri umani sia una soluzione sicura? Molti bramano la vita eterna su questo pianeta. La mia filosofia in merito è molto differente. Penso che questa non sia l’unica vita che abbiamo a disposizione (sarebbe un concetto troppo cattolico e limitato per i miei gusti…). Abbiamo innumerevoli vite a disposizione e la morte non è altro che una porta verso la vita successiva in un continuo evolversi.

Cambiamo totalmente registro, i prossimi speech affrontano tematiche sempre connesse alla tecnologie ma verso una visione più umana.

Sul palco possiamo seguire l’intervento di Mikkel Mathiesen che ci racconta la sua esperienza da persona affetta dalla sindrome di down e di come ancora oggi queste persone siano discriminate. Il suo intervento per me è stato molto toccante; un racconto da un punto di vista che non è da tutti i giorni poter ascoltare. In fondo come dice Mikkel, il suo è uno stile di vita non una malattia.

Tedx Reggio Emilia, recensione e riflessionia a cura di Christian Carlino DeLord
Foto a cura di Irene Ferri

I prossimi speech si focalizzano sulla tematica della libertà. La libertà è uno di quei privilegi che oggi diamo cosí per scontato che quasi sembra impossibile ci possa venir tolta in un qualche modo; ed è su questo presupposto che i prossimi protagonisti di questo Tedx hanno raccontato le loro esperienze, come Marco Menegus che ci ha raccontato cosa significa vivere ogni istante della propria vita con una malattia respiratoria. Diamo tutto troppo per scontato perché la vita di chi è sano ti pone nella posizione in cui non percepisci che tutto potrebbe finire da un momento all’altro. La vita è la parte fondamentale, mai dare per scontato nulla. Sopratutto quando si parla di salute.

Si parla anche di libertà degli spazi. L’arrivo del digitale ha portato a vivere in funzione di esso, quanti possono permettersi di scomparire per una giornata senza dire nulla a nessuno e senza provocare ansie per la propria “scomparsa”?

Lo sapevi che in una scuola di Piacenza è in atto un vero esperimento sociale di Digital Detox?
Il preside ha deciso di “sequestrare” gli smartphone degli studenti prima che entrino in classe per condividere con loro un concetto molto importante: Ragazzi, tornate a parlare tra voi. Funzionerà? Lo scopriremo col tempo.

La giornalista Lisa Iotti ci ha riassunto molto chiaramente questo problema che in molti ancora non hanno compreso: la soglia di attenzione di una persona oggi è pari a 8 secondi. E’ un numero impressionante. Stiamo perdendo la nostra identità per vivere una vita che esiste solamente attraverso i social media e viene consumata con una velocità che nessuno si sarebbe mai immaginato fino a soli dieci anni fa. Il paradosso più grande è che stiamo arrivando ad un livello tale di condivisione delle informazioni sulla nostra vita che, in un certo senso, se non condividi qualcosa per troppo tempo scompari.

Su quest’ultimo tema ho però una mia opinione personale. Ed è qui che entro in connessione con la Dottoressa Erica Poli che ci ha parlato di come le emozioni della vita e le connessioni sono un tutt’uno che amplifica e plasma il nostro mondo, cambiando di continuo creando conseguenze nel mondo reale. Agganciandomi al problema della soglia di attenzione che si è così vertiginosamente ridotta, mi sento di dire che sta a noi cambiare la prospettiva. Ogni pensiero, ogni azione, ogni emozione, ha una conseguenza nel mondo reale ed allora sta ad ognuno di noi far sì che ciò avvenga per rendere il mondo un posto migliore.
La tecnica del Theta Healing affronta molto bene questo tema, se vuoi approfondire clicca qui.

Tedx Reggio Emilia, recensione e riflessionia a cura di Christian Carlino DeLord
Foto a cura di Irene Ferri

Siamo arrivati al termine, il pubblico è stato un attento ascoltatore. Questa giornata ci ha regalato numerosi spunti su cui riflettere, da cui ripartire e ri-progettare la società partendo dall’uomo. L’uomo e la natura in perfetta simbiosi ma aiutati dalla tecnologia.

Galleria foto dell’evento.
Per le foto si ringrazia la fotografa Irene Ferri

Christian DeLord

Author Christian DeLord

Mi chiamo Christian Carlino, in arte DeLord, classe 1985. Pianista, compositore e creativo dall’animo pop ma con innata la voglia di imparare e formulare sempre nuove idee. La libertà di espressione fa parte del mio modo di essere e trova forma nelle mie passioni.

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